passaparola

giovedì 22 maggio 2008

Le 30 candeline della 194!

22 Maggio 1978
Soltanto una data per ricordare la conquista di uno dei piu'elementari diritti civili conquistati dalle donne.Il diritto di non sottostare alla logica che le vorrebbe relegate nel ruolo marginale di procreatrici,esseri passivi che non possono avere potere decisionale sul proprio corpo giacche'questo e'di proprieta'di un altrui qualunque,un padre,un marito,un potenziale figlio.La liberta'di sganciarsi dai retaggi sociali e culturali dovuti alla cultura patriarcale e maschilista,che ancora oggi le vorrebbe dedite soltanto alla prosecuzione della specie,alla cura della casa,del marito ecc..Qualcosa cambio'da quel 22 Maggio cosi'importante:le donne presero coscienza di loro stesse,dei loro diritti,della loro dignita'non di donne/mogli-madri ma di donne/esseri umani,che per il solo fatto di essere tali avevano il diritto giuridico di decidere "se" e "quando" sposarsi e diventare madri.Quella data inoltre cancello'quell'alone di peccamosita'che la sessualita'femminile si portava dietro,il "si fa'ma non si dice",mandando in pensione mammane e prezzemolo,e acquisendo il diritto a una libera sessualita'.Inoltre la donna,sempre penalizzata nel confronto lavorativo in confronto all'uomo,da allora poteva decidere di non portare a termine una gravidanza,qualora giudicasse una nascita negativa in un determinato momento non particolarmente roseo dal punto di vista economico,continuando a lavorare per difendere la sua autonomia dal maschio padre-padrone.Una battaglia vinta importantissima dopo quella della riforma del diritto della famiglia nel 1975,quella per il divorzio nel 1970.E dopo 30 anni siamo ancora qui'.A discutere contro chi vorrebbe riportare indietro le lancette dell'orologio,di chi parla di cose che non conosce,di chi si ridicolizza strisciando ai piedi delle gerarchie ecclesiastiche in cambio di ottenere chissa'quale legittimita'politica.Di chi dimentica che oggi il problema e'l'obiezione di coscienza,troppo diffusa negli ospedali che dovrebbero essere "pubblici"e in quanto tale offrire servizi "pubblici",essendo pagati con le tasse di tutti,donne e pro-aborto compresi.Di chi si oppone a un educazione sessuale seria nelle scuole gia'in eta'pre-puberale,che spieghi i rischi,informi sui mezzi per prevenirli e sul loro corretto utilizzo.La battaglia non e'chiusa.Bisogna tenere alta la guardia giacche'la'dovo lo stato e'confessionale i diritti civili non sono mai dati per certi da nessuno.

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